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Quando si parla di user experience (UX), si pensa spesso a interfacce eleganti, animazioni fluide o microcopy persuasivi. Tuttavia, il vero valore della UX nasce nel momento in cui si progetta un prodotto o un servizio digitale avendo piena conoscenza degli utilizzatori.
L’UX Research rientra per questo nel vasto panorama del Product & Service Design, già affrontato qui, e si configura come un insieme di metodi e processi che permettono di progettare con consapevolezza, riducendo gli errori e massimizzando il valore sia per gli utenti che per il business.
La UX Research (o user research) è la ricerca sull’esperienza utente: un’attività strutturata che ha l’obiettivo di comprendere i bisogni, i comportamenti, le aspettative e i pain point degli utenti, attraverso metodi qualitativi e quantitativi.
Questa fase è alla base di ogni processo di user centered design e comprende la raccolta dei feedback, e una profonda indagine su come le persone interagiscono con un prodotto, un servizio o un’interfaccia.
L’esperienza utente è l’insieme delle variabili percettive ed emotive scaturite durante l’interazione di una persona con un servizio o un prodotti digitale. In questo panorama variegato di elementi, si pensa che la parte grafica sia quella preponderante e più incisiva rispetto al modo in cui una persona si comporta con un prodotto digitale.
In realtà, l’esperienza utente coinvolge molteplici aspetti: l’usabilità, l’accessibilità, il comfort, l’efficacia.
Analizzarli tutti, rispetto a un preciso obiettivo di progettazione, significa conoscere e sfruttare l’user experience (UX). Un po’ come quando, conoscendo meglio i clienti, si è in grado di allestire al meglio un negozio fisico. Ciò è importante per 3 fondamentali motivi
La ricerca sull’esperienza degli utenti guida verso l’elaborazione di soluzioni coerenti rispetto al modo in cui le persone utilizzano un servizio digitale
L’utente premia inconsapevolmente l’immediatezza e la facilità con cui può utilizzare un servizio o un prodotto digitale per le proprie esigenze
L’efficacia delle interfacce migliora l’esperienza degli utenti e di conseguenza aumenta le conversioni
Fare UX Research in ambito E-Commerce, ad esempio, può portare a miglioramenti misurabili nel tasso di completamento del checkout o nella permanenza sul sito.
Esattamente come in tanti altri oggetti di studio, fare ricerca sul modo in cui le persone si muovono in ambito digital significa chiamare in causa le percezioni e i comportamenti: aspetti che non possono essere misurati, ma compresi. Ecco i principali metodi qualitativi per analizzare l’esperienza utente:
Se una parte di quegli elementi che influenzano l’UX vanno compresi attraverso quadri di riferimento di significato, ci sono ovviamente altri aspetti che d’altra parte possiamo misurare. Questi i metodi quantitativi per analizzare l’esperienza utente:
Ogni metodo contribuisce in modo diverso: le interviste rivelano il “perché” dietro certi comportamenti, mentre strumenti come heatmap ed eye tracking mostrano il “cosa” succede realmente.
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Uno degli errori più comuni è fare UX research quando si è all’inizio di un progetto, e poi dimenticarsene. In realtà, non si smette mai di conoscere gli utenti.
Quando si inizia a progettare un servizio o un prodotto digitale l’analisi dell’user expeirence serve per comprendere chi sono gli utenti, raccogliere insight significativi, validare ipotesi, testare wireframe e prototipi, e assicurarsi che le soluzioni proposte siano in linea con le aspettative e i comportamenti reali.
Dopo il lancio, la ricerca torna utile per individuare criticità, migliorare l’usabilità e guidare alle ottimizzazioni basate su dati.
In questo senso, una user research roadmap ben strutturata è un investimento strategico che consente di progettare e migliorare in modo continuo, con solide basi.
La UX Research è oggi una competenza chiave all’interno dei team di prodotto e web design. Sempre più spesso, viene affidata a una figura dedicata. L’user researcher è un professionista che si occupa di pianificare le attività di ricerca, scegliere metodi e strumenti adeguati, analizzare i risultati raccolti e trasformarli in insight utili a guidare le decisioni di design.
In contesti meno strutturati, come quelli di startup o agenzie, queste attività vengono spesso coperte dagli UX designer, o richieste ad agenzie esterne.
La norma ISO 9241-210 definisce i principi dell’usabilità e dell’approccio user-centered, fondamentali per progettare sistemi digitali (siti web, software, servizi) realmente orientati alle persone.
Secondo la ISO, l’usabilità è “il grado in cui specifici utenti possono raggiungere specifici obiettivi con efficacia, efficienza e soddisfazione in un determinato contesto d’uso”.
Alla luce di questa definizione, la UX Research si configura come la disciplina che misura la qualità dell’esperienza degli utenti, valutando in che modo riescono a compiere le proprie azioni in un preciso contesto.
Attraverso questa conoscenza è possibile sottoporre il service design a veri e propri test di usabilità e, laddove necessario, di accessibilità, con l’obiettivo di creare siti web accessibili e servizi digitali capaci di rispondere pienamente alle esigenze reali delle persone.
La UX Research non è un “nice to have”, ma il cuore di una progettazione responsabile, orientata alle persone e ai risultati.
In un mercato in cui l’esperienza utente è spesso il vero fattore differenziante, investire nella ricerca è il primo passo per creare prodotti migliori.
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